A review of the methods for monitoring roe deer European populations with particular reference to Italy
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Università degli Studi di Pavia
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Centro Interuniversitario per la Ricerca sulla Selvaggina e i Miglioramenti Ambientali a fini Faunistici, Piazzale delle Cascine 18, 50144 Firenze, It
Publication date: 2009-02-04
Hystrix It. J. Mamm. 2008;19(2)
KEYWORDS
ABSTRACT
Throughout the last century, deer populations have shown a remarkable increase both in North America and Europe. As a consequence, the estimate of roe deer density has become a matter of interest. We reviewed the available literature on the methods used for monitoring roe deer populations in Europe from 1950 to 2004, with the aim of detecting the trend of papers and distribution of census techniques by years, countries and habitat types. Particular attention was paid to the census and monitoring methods adopted in Italy and Tuscany, which is the region where the roe deer is more carefully managed. Published papers showed an increasing trend, as did the number of methods used and their complexity. France, Italy, UK and Spain were the countries with the richest literature and the largest variety of methods applied. Eleven census methods have been applied in woods - particularly line transects, pellet group counts, CMR and IKA - with only 6 in open country, mainly pellet group counts. In Europe vantage points are more commonly used for planning culling programs, whilst in Italy, and particularly in Tuscany, the drive census and spotlight counts are mainly used. Unfortunately, in Europe, harvesting programs are still too much based on hunter knowledge and traditions. However the countries where the management of roe deer hunting is of more recent tradition make an exception to this rule. In Italy and Tuscany the methods of monitoring roe deer populations should be improved towards less expensive and more accurate methods.
Riassunto
Revisione dei metodi di monitoraggio delle popolazioni di capriolo in Europa con particolare riferimento all'Italia
Le popolazioni di Cervidi hanno avuto nell'ultimo secolo un notevole incremento sia in America settentrionale, sia in Europa. Di conseguenza la densità delle popolazioni di capriolo è diventata oggetto di interessi diversi e la sua stima suscita grande attenzione. Con lo scopo di evidenziare l'andamento delle pubblicazioni e la distribuzione dei metodi di censimento per anno, Paese e tipo di habitat, abbiamo analizzato la letteratura europea sui metodi di monitoraggio delle popolazioni di capriolo dal 1950 al 2004. Particolare attenzione è stata data ai metodi normalmente adottati in Italia e in Toscana, che è la regione dove la gestione del capriolo si può considerare più avanzata. I lavori pubblicati hanno avuto una tendenza all'aumento così come il numero di metodi utilizzati e la loro complessità. La Francia, l'Italia, il Regno Unito e la Spagna sono risultati i Paesi con la letteratura più ricca su questo argomento e anche quelli dove è stato sperimentato il maggior numero di metodi. Undici metodi di censimento - soprattutto transetti lineari, conteggi di pallottole fecali, catturqa-marcatura-ricattura e indice chilometrico d'abbondanza -, sono stati usati negli ambienti boscati e solamente 6 nelle aree aperte, in particolare il conteggio delle pallottole fecali. In Europa il metodo più usato per pianificare il prelievo con la caccia di selezione è risultato quello dei punti dominanti, mentre in Italia e particolarmente in Toscana sono principalmente usati le battute su aree campione e i conteggi notturni. Sfortunatamente in Europa i piani di prelievo sono ancora troppo basati sulle conoscenze e sulla tradizione dei cacciatori. Tuttavia, fanno eccezione a questa regola i Paesi dove la gestione venatoria del capriolo è iniziata di recente. In Italia e in Toscana i metodi di monitoraggio delle popolazioni di capriolo dovrebbero essere migliorati, adottando tecniche meno dispendiose e più accurate.