Analisi delle interazione madre-piccolo nel capriolo, in un'area dell'Appennino settentrionale
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Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica "Alessandro Ghigi"
Publication date: 2003-10-31
Hystrix It. J. Mamm. 2003;14(IV ATIt Congress Supplement)
ABSTRACT
I piccoli degli ungulati vengono generalmente classificati in due categorie: hiders o
followers, indicative della natura dei rapporti con la madre nelle prime settimane di
vita. Il capriolo è ascritto alla prima categoria, in cui i piccoli fanno affidamento
sulla loro capacità di mimesi, rimanendo immobili e isolati in siti che forniscono
adeguata copertura. Il comportamento dei piccoli, le relazioni fra fratelli e con la
madre giocano quindi un ruolo fondamentale nella strategia di sopravvivenza dei
cuccioli nelle prime fasi di vita. L'obiettivo del presente lavoro è valutare l'effetto
sulla sopravvivenza dei nuovi nati nei primi due mesi di vita di parametri quali
i) distanza madre - cucciolo ii) distanza fra piccoli appartenenti alla stessa cucciolata
iii) mobilità dei piccoli e iv) dimensione dell'area occupata dai piccoli nei primi
mesi di vita. Questo lavoro si inserisce in un progetto di ricerca a lungo termine sull'ecologia
del capriolo in ambiente appenninico in corso nell'Appennino forlivese
(comune di Tredozio, provincia di Forlì-Cesena). Le analisi si basano su un campione
di 55 nuovi nati catturati durante la fase di hiding dal 1997 al 2002 e monitorati
attraverso la tecnica radiotelemetrica. Durante lo stesso periodo 9 femmine
adulte sono state monitorate con la stessa tecnica contemporaneamente ai loro figli.
I risultati mostrano che, come atteso dalla strategia hiding, la distanza madre-cucciolo
varia significativamente al variare dell'età (Scheirer-Ray-Hare test: Χ²=37,07,
p<0,001), senza che si riscontri alcun effetto della dimensione della cucciolata
(Scheirer-Ray-Hare test: Χ²=0,99, p>0,05). Da un valore di 55,3 m nei primi 5 giorni
di vita, la distanza aumenta arrivando ad un massimo di 103,1 m ad un mese di
vita. Anche la distanza tra fratelli varia significativamente nel tempo (Scheirer-Ray-
Hare test: Χ²=14,29, p=0,026), riducendosi da un valore di 50,0 m nei primi 10 giorni
di vita ad una distanza di 5,6 m all'età di 40 giorni e risolversi successivamente
in una stretta e costante associazione. La mobilità, intesa come la distanza tra successivi
siti di riposo dei cuccioli, si modifica significativamente in funzione dell'età
(Scheirer-Ray-Hare test: Χ²=15,89, p<0,05) ed in particolare aumenta nei primi
30 giorni di vita per poi mantenersi costante fino allo svezzamento. La mobilità dei
cuccioli influenza in maniera significativa la loro probabilità di sopravvivenza: ad
un aumento della distanza fra successivi siti di riposo di 10 m, si assiste ad un incremento
della probabilità di sopravvivenza nei primi 30 gg di vita di circa 10 volte. A
90 giorni invece è l'area occupata dai piccoli ad influenzare la loro probabilità di sopravvivenza. Le modalità di realizzazione della strategia ?hiding? condizionano
quindi il successo riproduttivo delle femmine ? in termini di sopravvivenza dei
nuovi nati - e possono dipendere da una sinergia di fattori fra i quali non ultimi l?età
e l?esperienza delle madri, come rilevato anche per altri ungulati.