Density and habitat requirements of sympatric hares and cottontails in northern Italy
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Dipartimento di Biologia Animale, Università of Pavia, Piazza Botta 9, 27100 Pavia, Italy
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Departamento de Anatomia, Biologia Celular e Zoologia, Facultad de Veterinaria, Universitad de Extremadura, Avda. Universitad sn 10071 Caceres, Spain
Publication date: 2010-06-18
Hystrix It. J. Mamm. 2009;20(2)
KEYWORDS
ABSTRACT
Abstract From 2005 to 2009, densities and habitat selection by the European hare (Lepus europaeus) and Eastern cottontail (Sylvilagus floridanus) were assessed during feeding activity in an intensively cultivated area in northern Italy. Hare average density (74 ind./km2) was comparable to the highest values reported for European farming areas. Preand post-breeding density fluctuated widely across the study years, probably as a consequence of changes in the carrying capacity of the study area. Cottontail population size progressively increased, as expected for a recently introduced species supported by high reproductive performances. Hares used both crops and spontaneous vegetation during their feeding activity. Conversely, cottontails avoided winter cereals and preferred to feed on alfalfa. Our results suggest that simplified agro-ecosystems cannot maintain high density hare populations even at a short time scale. Landscape heterogeneity could enhance the chances of coexistence between the two lagomorphs.
Riassunto Densità ed esigenze ecologiche della lepre e del silvilago in condizioni di simpatria in Italia settentrionale Tra il 2005 e il 2009, la densità e l’uso del habitat durante l’attività di alimentazione da parte della Lepre europea (Lepus europaeus) e del Silvilago (Sylvilagus floridanus) sono stati indagati in un’area intensamente coltivata nell’Italia settentrionale. La densità media della lepre nell’area di studio (74 ind./km2) corrisponde ai valori maggiori riportati per le aree agricole europee. Le densità pre- e post riproduttive della lepre hanno mostrato sensibili fluttuazioni durante il periodo di studio, probabilmente dovute ai cambiamenti stagionali della capacità portante dell’area di studio. L’abbondanza del silvilago è aumentata durante gli ultimi tre anni di studio, come prevedibile per una specie, a bassa densità, ben adattata agli ambienti agricoli e supportata da una elevata performance riproduttiva. Durante l’attività di alimentazione, le lepri hanno utilizzato sia le coltivazioni sia la vegetazione spontanea. Invece, il silvilago ha evitato i cereali autunnali e selezionato l’erba medica. I risultati suggeriscono che ambienti agricoli semplificati non sono in grado di mantenere popolazioni di lepre ad alte densità nemmeno per brevi periodi di tempo. Ambienti eterogenei potrebbero favorire la coesistenza tra le due specie di lagomorfi.
doi:10.4404/hystrix-20.2-4440