Efficacia degli interventi di controllo della Nutria (Myocastor coypus) in Lombardia
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Dipartimento di Biologia Animale, Università di Pavia
Publication date: 2003-10-31
Hystrix It. J. Mamm. 2003;14(IV ATIt Congress Supplement)
ABSTRACT
In Lombardia la Nutria (Myocastor coypus) è diffusa in tutta la fascia di pianura,
interessando le province di Pavia, Cremona, Lodi, Brescia, Mantova e Milano, per
una superficie complessiva stimata di 11.500 km², corrispondente a quasi il 50% del
territorio regionale. Con l?eccezione di Milano, tutte le province hanno avviato
autonomamente azioni di controllo della specie, che prevedono l?abbattimento
diretto degli animali con l?uso del fucile e/o la cattura con apposite trappole e la
soppressione con ?metodo eutanasico?.
Nel 2002 la Regione Lombardia ha promosso un?indagine finalizzata alla valutazione
dell'efficacia del controllo tramite trappole, alla raccolta di informazioni di
base su vari aspetti dell?ecologia comportamentale della specie e all?impostazione
di un piano coordinato di interventi per ridurre il più possibile l?attuale popolazione.
A tale scopo, nelle province interessate, sono state identificate zone campione,
in cui monitorare l?andamento delle catture in relazione alle caratteristiche dei corpi
idrici e alla composizione ambientale dell?area, raccogliere i dati biometrici degli
animali soppressi per sesso ed età e valutare lo status riproduttivo delle femmine. Il
numero di trappole utilizzate per ogni zona campione variava da 10 a 30 unità. Nel
periodo novembre 2002 - marzo 2003, sono state catturate 2402 nutrie, per un totale
di 30495 notti-trappola. In media, il successo di cattura è stato pari a 0,078
nutrie/notti-trappola (n/nt), con valori oscillanti da 0,042 a 0,216 n/nt.
L?andamento settimanale delle catture mostra come il successo sia elevato nel
primo mese di attivazione delle trappole e decresca poi progressivamente.
Le dimensioni dei sessi differiscono significativamente per gli animali adulti, in
particolare per il peso, che in media è di circa il 10% superiore nei maschi.
La percentuale media di femmine in fase riproduttiva per il periodo di studio è pari
all?11,7%, con variazioni mensili significative, che determinano un?alternanza di
picchi. Il rapporto giovani/adulti si mantiene costante da novembre a gennaio, per
poi subire un calo significativo nei due mesi successivi. Accorpando i dati raccolti
nell?intero periodo di studio, il rapporto sessi è pressoché paritario negli adulti e a
favore dei maschi nei giovani.
I dati raccolti hanno permesso di ottenere indicazioni gestionali utili a razionalizzare
gli interventi di controllo della specie.
Il presente lavoro è stato possibile grazie al contributo finanziario della Regione
Lombardia.