Idoneità ambientale e conservazione dell'orso bruno nell'Appennino
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1
Dipartimento di Biologia Animale, Università di Pavia
2
Dipartimento di Scienze Ambientali, Sezione di Ecologia Comportamentale, Etologia e Gestione della Fauna, Università di Siena
3
Corpo Forestale dello Stato, Gestione ex ASFD, Ufficio di Castel di Sangro
4
Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini
Publication date: 2003-10-31
Hystrix It. J. Mamm. 2003;14(IV ATIt Congress Supplement)
ABSTRACT
La conservazione di una popolazione vitale di orso (Ursus arctos) implica una coerente gestione territoriale a carattere interregionale di ampie aree. Per verificare alcuni aspetti della funzionalità del sistema delle aree protette Regionali e Nazionali per la conservazione dell'orso bruno, abbiamo analizzato la sovrapposizione tra distribuzione potenziale dell'orso e ubicazione delle aree protette. Nell'ambito dell'areale storico dell'orso bruno nell'Appennino, il modello di distribuzione potenziale ha individuato ca. 12.000 km² di territorio idoneo (probabilità di presenza >0,5). La porzione maggiore di habitat idoneo (32%, rispetto all'areale storico) è ubicata all'esterno delle aree protette, mentre solo il 17% è localizzato all'interno di queste. Tale differenza è maggiore per la classe di idoneità 0,51-0,75 (4% e 13%, rispettivamente entro e fuori le aree protette) che per la classe di idoneità 0,76-1 (13% e 18%). Pur non essendo trascurabile, la porzione di territorio idoneo localizzata all'interno delle aree protette, a questo livello analitico, è relativamente bassa. Inoltre, le priorità di gestione delle aree non protette spesso non sono improntate ad un uso sostenibile delle risorse ambientali e alla conservazione della fauna selvatica. I dati relativi alla distribuzione potenziale, a quella reale nota e agli ampi spostamenti dell'orso bruno suggeriscono l'individuazione e la messa a punto di una strategia di gestione territoriale incentrata su aree di gestione e conservazione della specie ecologicamente omogenee, piuttosto che sulla dicotomia tra aree protette e non protette, in cui tutto o quasi è possibile. All'interno di queste aree, da raccordare con una strategia nazionale in un'unica area di conservazione dell'orso bruno individuabile in base al modello di potenzialità di presenza, andranno individuate una serie di priorità gestionali biologicamente funzionali in relazione alla conservazione di una popolazione vitale di orso bruno.