Il capriolo nel Pollino: ieri, oggi e domani
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Sezione di Ecologia Comportamentale, Etologia e Gestione della Fauna, Dipartimento di Scienze Ambientali, Università degli Studi di Siena,
Publication date: 2003-10-31
Hystrix It. J. Mamm. 2003;14(IV ATIt Congress Supplement)
ABSTRACT
Fino agli inizi del secolo scorso, il capriolo conservava molto probabilmente
un?ampia diffusione in tutta la Calabria settentrionale con una distribuzione pressoché
continua, dal Massiccio del Pollino alla Catena Costiera. La contrazione dell?area
di distribuzione iniziò verosimilmente già nel sec. 19°, acuendosi tra le due
guerre mondiali, con l?estinzione della specie a nord del fiume Lao e sulla Catena
Costiera. Cacciabile fino ai primi anni ?70 e in seguito perseguitato dal bracconaggio,
il capriolo continuava nel suo inesorabile declino negli anni ?80 e ?90. L?areale
era stimato essere di circa 7500 ha, più o meno circoscritto alla impervia Valle del
Fiume Argentino (Orsomarso) e alle aree limitrofe, con una stima di consistenza
intorno a poche decine di individui. Solo in seguito all?istituzione del Parco
Nazionale del Pollino, si è registrata una graduale inversione di tendenza: studi
della seconda metà degli anni ?90 hanno individuato un?area di presenza stabile e
accertata di poco inferiore a 6.000 ha, e una periferica di presenza sporadica e/o
probabile (circa 9.000 ha). In seguito a una Convenzione stipulata nel 2000 tra
l?Ente Parco e l?Università di Siena, è in corso uno studio sull?ecologia e conservazione
del capriolo nel Parco Nazionale del Pollino, per favorire l?incremento della
locale popolazione di capriolo. Per la determinazione della distribuzione della specie,
mensilmente sono stati effettuati percorsi fissi diurni, notturni (con faro) e avvistamenti
da punti di visibilità, oltre che una serie di escursioni periodiche in aree di
presenza incerta. Inoltre è stata condotta una valutazione dell?idoneità ambientale
per la specie mediante l?utilizzo di tecniche statistiche multivariate (Analisi di
Regressione Logistica Multipla). I nostri dati sembrano indicare che l?area di distribuzione
?storica? si sia notevolmente ampliata soprattutto in direzione nord,
nord-est ed est, dove la presenza della specie è stata rilevata anche fuori dai confini
del Parco (nel comune di Lungro), ma anche nella porzione occidentale (comune
di Orsomarso). Quest'espansione sembrerebbe meno evidente nei comparti più
meridionali del comprensorio, dove, allo stato attuale, si rileva un modesto accrescimento
dell?area di distribuzione solo in direzione sud-est. La distribuzione attuale
della popolazione di capriolo dei Monti di Orsomarso si avvicinerebbe verosimilmente
a 30.000 ha, confermando i risultati emersi dalla valutazione di idoneità
ambientale; tale corrispondenza, oltre a trovare un chiaro riscontro in termini di habitat (soprattutto attraverso l?avvicinamento degli animali alle aree rurali), si
esprime, attraverso la colonizzazione di alcune delle aree indicate come ?le più probabili?
nella carta di idoneità. Il Parco Nazionale del Pollino sembrerebbe quindi un
territorio rilevante per l?estensione di una porzione ?insulare? dell?areale della sottospecie
C.c. italicus di elevata importanza conservazionistica.