Il cinghiale nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini: l'approccio radiotelemetrico
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Università degli Studi di Perugia, Dipartimento di Biologia animale ed Ecologia
Publication date: 2003-10-31
Hystrix It. J. Mamm. 2003;14(IV ATIt Congress Supplement)
ABSTRACT
Nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini sono stati catturati e muniti di trasmittente
tre individui di cinghiale: M1, maschio di circa 20 mesi, del peso di Kg 50, catturato
il 14/09/03 insieme ad altri due individui coetanei; F1, femmina di circa 36
mesi, del peso di Kg 55, catturata il 08/04/03 insieme ad un?altra femmina coetanea,
un subadulto maschio e sei striati; M2 maschio di circa 18 mesi, del peso di Kg
50, catturato il 05/06/03. Il programma di monitoraggio è in corso, i dati qui esposti
si riferiscono ad M1 ed F1, raccolti fino al 30 aprile. Per M1 si sono avuti 665
contatti; per F1 si sono avuti 61 contatti. M1 si è mantenuto entro i confini del Parco
nei primi due mesi successivi alla cattura, nel mese seguente, dicembre, il cinghiale
si è progressivamente e definitivamente allontanato dal Parco. L?estensione dello
home range (hr) è stata calcolata con Animal Movement per ArcView mediante
MCP 100% e Kernel 90%. Lo hr interno al Parco è risultato essere di 651 ettari
(MCP) e 535 ettari (Kernel); quello esterno all?area protetta è di 5231 ettari (MCP)
e 3084 ettari (Kernel). Complessivamente M1 si è mosso all?interno di un?area estesa
18509 ettari (MCP). La distanza massima percorsa, entro un periodo massimo di
5 giorni, è di Km 17 in linea retta. M1 si è tenuto lontano dai confini del Parco per
una distanza media di m 4322, con un intervallo di variabilità compreso tra m 10160
e m 394 (DS = 2516; IF 95% = 4322 ± 328). L?abbandono dell?area protetta da parte
di M1 è avvenuto in piena stagione di caccia al cinghiale in un?area soggetta a battuta-
braccata, con almeno un caso accertato di compresenza cinghiale-cacciatori.
Lo hr di F1 è di ha 280 (MCP) interamente e permanentemente compresi nei confini
del Parco. L?uso dello spazio da parte di M1 sembra contrastare con la tradizionale
attribuzione della funzione di ?rifugio? alle aree protette: un cinghiale catturato
all?interno di un Parco sembra ?scegliere?, probabilmente insieme al suo gruppo,
l?esterno dell?area protetta nel periodo di maggiore pressione venatoria. È ipotizzabile
che tale spostamento sia conseguenza della dispersione giovanile e/o della pressione
derivante dal controllo in atto nel Parco, operato con tecniche di prelievo
all?aspetto, indirizzato esclusivamente a questa specie. Il monitoraggio di F1 ed M2
consentirà il confronto con individui coetanei e sintopici.