La Chirotterofauna della Puglia
More details
Hide details
1
Dipartimento di Zoologia, Università degli studi di Bari
2
Laboratorio di Ecologia Applicata, Facoltà di Agraria, Università degli Studi di Napoli Federico II
Publication date: 2003-10-31
Hystrix It. J. Mamm. 2003;14(IV ATIt Congress Supplement)
ABSTRACT
Le conoscenze sulla chirotterofauna pugliese sono a tutt?oggi frammentarie, in
quanto in letteratura sono disponibili dati parziali su aree ristrette o molto datati.
Nel presente studio si espongono i primi risultati di una campagna sistematica di
ricerca sulla chirotterofauna della Puglia, finalizzata all'aggiornamento dell'elenco
faunistico e alla valutazione dello stato di conservazione delle popolazioni di
Chirotteri.
La ricerca si avvale per lo più di segnalazioni originali, ma anche di prospezioni di
collezioni museali e dati di bibliografia. Per la gestione dei dati è stato realizzato un
database informatizzato.
Sono stati raccolti in totale 209 records relativi a 18 specie (Rhinolophus ferrumequinum,
R. hipposideros, R. euryale, R. mehely, Myotis blythii, M. capaccini, M.
daubentoni, M. emarginatus, M. myotis, Pipistrellus kuhli, P. pipistrellus/pygmaeus,
Nyctalus leisleri, N. noctula, Hypsugo savii, Eptesicus serotinus, Plecotus austriacus,
Miniopterus schreibersi e Tadarida teniotis), pari al 58% delle specie note per
l'Italia. Il 30% (63 records) delle segnalazioni è antecedente al 1960, il 7% (15
records) è relativo al periodo compreso tra il 1961 e il 1980 e il 63% (131 records)
è successivo al 1980. Due specie Rhinolophus mehelyi e Myotis daubentoni non
sono state più segnalate dopo il 1980, mentre una sola specie, Myotis emarginatus,
è stata segnalata dopo il 1980. Il 60% dei records hanno riguardato 6 specie (R. ferrumequinum,
R. hipposideros, R. euryale, P. kuhli, H. savii e M. schreibersi) probabilmente
in relazione alla loro maggiore diffusione e abbondanza e alla maggiore
facilità di osservazione e studio, almeno per le specie dalle abitudini troglofile.
I dati raccolti consentono una prima analisi di tipo biogeografico, dalla quale emerge
che il 40% delle specie hanno corologia euroasiatica, il 28% europea, il 17%
mediterranea, il 6% etiopico-mediterranea e il 6% sub-cosmopolita. L'analisi corologica
mostra, rispetto alla chirotterofauna italiana, una più forte componente mediterranea
e una minore componente euroasiatica ed europea.
Sono stati rilevati numerosi siti che hanno presentato una situazione di importanza
prioritaria a livello nazionale. A titolo di esempio si evidenzia come il solo sistema
di cavità artificiali denominato ?Cava di Santa Lucia? e insistente nell?area del Parco
Nazionale del Gargano ospita una numerosa comunità costituita da ben 8 specie e
oltre 6000 esemplari: una realtà naturalistica assolutamente prioritaria a livello
nazionale.