Le collezioni di Mammiferi del Museo Civico di Zoologia di Roma: una sintesi storica
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Museo Civico di Zoologia
Publication date: 2003-10-31
Hystrix It. J. Mamm. 2003;14(IV ATIt Congress Supplement)
ABSTRACT
Il Museo Civico di Zoologia di Roma è sorto nel 1932 all?interno del Giardino
Zoologico dell?allora Governatorato di Roma, di cui ha condiviso la direzione tecnica
ed amministrativa sino al 1998. Il nucleo centrale delle collezioni è costituito
dal materiale di proprietà universitaria, di quello che fu il Museo di Zoologia della
Regia Università, a sua volta diretto discendente delle collezioni del Museo di
Zoologia ed Anatomia Comparata del Pontificio Archiginnasio Romano. La quasi
totalità degli esemplari tassidermizzati risale al periodo in cui l?Istituto di Zoologia
fu diretto da Antonio Carruccio (1883-1914). Dal 1932, la collezione teriologica si
è andata arricchendo, in particolare di materiale osteologico, soprattutto con acquisizioni
provenienti dal Giardino Zoologico e da rare spedizioni scientifiche, come
quella organizzata dal CNR nell?Alto Rio Negro del 1962-3, guidata da Ettore
Biocca. Anche a causa del fatto che per molti anni il Museo è stato privo di curatori,
mancano importanti collezioni teriologiche da studio, fatta eccezione per quella
cetologica. In molti casi, singoli esemplari potenzialmente di grande valore scientifico,
mancano di dati esatti sulla località di cattura. Nell?ambito di un programma
di ricatalogazione della collezione recentemente intrapreso, particolare attenzione è
stata posta all?acquisizione di tutti i dati legati alla storia dei singoli esemplari, rintracciabili
attraverso i resoconti di viaggio dei singoli esploratori. Nel periodo universitario,
infatti, il Museo della nuova capitale d?Italia fu oggetto di grande attenzione
da parte di privati ed enti, a partire dai Savoia, che donarono le loro collezioni
o il materiale raccolto durante le spedizioni effettuate. Il lavoro di revisione in
corso sta mettendo in luce una serie di esemplari meritevoli di ulteriori, dettagliate
ricerche. È probabile che molto del materiale del Museo, pervenuto a Roma attraverso
donazioni della famiglia reale, della Società Geografica Italiana (materiale
Ragazzi, Antonelli e Antinori), Ministero della Guerra (Traversi), dell?ex Museo
Coloniale di Roma, Gronca (circumnavigazione della ?Caracciolo?), Chierchia (circumnavigazione
della ?Vittor Pisani?), Holub, non sia stato tutto studiato approfonditamente
da esperti teriologi. Infatti, a titolo di esempio, il Museo possiede entrambe
le specie di facocero oggi esistenti, ma nessuno di questi esemplari viene citato
nella recente revisione del Phacochoerus aethiopicus realizzata da Huart e Grubb
(2001). Recentemente, il Museo si è attivato per acquisire la collezione Zammarano
di Mammiferi africani, alcuni dei quali, come il Cercopithecus albogularis zammaranoi,
di grande valore scientifico. Una linea di ricerca che si potrà esplorare in futuro riguarda lo studio del materiale osteologico di esemplari vissuti in cattività
per rilevare eventuali patologie o gli effetti di differenti metodi di allevamento. A
tale proposito sarà fondamentale incrociare i dati museali con quelli storici del
Giardino Zoologico. Nel contempo, si intende anche rilanciare il ruolo del Museo
nella ricerca e divulgazione sulla mammalofauna locale. Nel poster viene infine
presentata una completa bibliografia storica sugli studi mammalogici svolti sulla
collezione.