Lo Scoiattolo Sciurus vulgaris nel Parco Fluviale Regionale dello Stirone (Emilia-Romagna)
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Parco Fluviale Regionale dello Stirone
Publication date: 2003-10-31
Hystrix It. J. Mamm. 2003;14(IV ATIt Congress Supplement)
ABSTRACT
Lo studio è stato avviato raccogliendo e localizzando su cartografia tutte le segnalazioni
di presenza dello scoiattolo sul territorio dell?area protetta. Sono state quindi
selezionate sei aree con diverse tipologie forestali (querceto xerofilo, castagneto,
bosco ripariale, bosco misto mesofilo, querceto misto e boscaglia di latifoglie con
robinia), sulle quali sono state svolte indagini relative alla densità di popolazione e
alla potenzialità dell?habitat per la specie.
Il censimento dei nidi, effettuato da dicembre a marzo, ha fornito informazioni relative
alla specie arborea utilizzata, all?altezza della pianta, all?altezza da terra del
nido e alla tipologia ambientale.
Nelle aree di studio sono stati riscontrati valori di densità variabili da 0,2 a 1 individui/
ha; tali valori sono paragonabili a quelli relativi a indagini su popolazioni
dell?Italia settentrionale, in boschi di latifoglie. È anche confermata la capacità della
specie di raggiungere densità di popolazione abbastanza importanti in presenza di
buone disponibilità alimentari, anche in vicinanza di insediamenti antropici.
La tecnica di monitoraggio con ?hair-tube? è stata utilizzata per ricavare un indice
di abbondanza della specie nelle singole aree di studio e confrontarle tra loro.
In ognuna delle aree è stata inoltre effettuata una valutazione delle risorse trofiche
su transetti, costituiti da tre parcelle di un m² ciascuna. Per un anno, con cadenza
mensile, si è proceduto alla raccolta e al conteggio su tali parcelle di tutti i semi utilizzabili
come alimento dallo scoiattolo (nel Parco dello Stirone, essenzialmente
acero campestre, carpino bianco, castagno, nocciolo, noce e roverella).
Dal contenuto calorico dei diversi semi, è stato possibile stimare il valore energetico
complessivo di ciascuna parcella e attribuire ad ogni area una minore o maggiore
vocazionalità per la specie.
La specie risulta presente nel Parco nelle aree collinari e anche alle quote più basse,
senza apparenti differenze di densità tra le diverse zone altimetriche.
Il principale fattore limitante per lo scoiattolo nel Parco è rappresentato dalla scarsa
disponibilità di cibo in alcune aree e in particolare nei popolamenti forestali
intensamente utilizzati a ceduo, dove si registra una ridotta presenza di alberi con
buona produzione di semi. Non è comunque da sottovalutare la mortalità dovuta
all?impatto con autoveicoli sulla viabilità ordinaria.
La gestione del territorio attuata dal Parco dovrà dunque prevedere interventi per
favorire la conservazione della specie, attraverso la tutela degli ambienti idonei,
l?incremento di naturalità delle aree boscate esistenti (copertura arborea e sottobosco
arbustivo ed erbaceo), il ripristino di habitat forestali con l?utilizzo di piante
fruttifere, l?impianto di siepi e filari arboreo-arbustivi e l?eventuale sperimentazione
di metodi per ridurre la mortalità sulle strade (sovrappassi).