Modello predittivo di idoneità ambientale per il cervo nell'Appennino centrale
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Dipartimento di Zoologia, Università di Napoli
2
Corpo Forestale dello Stato, Gestione ex ASFD, Ufficio di Castel di Sangro
3
Dipartimento di Scienze Ambientali, Sezione di Ecologia Comportamentale, Etologia e Gestione della Fauna, Università di Siena
Publication date: 2003-10-31
Hystrix It. J. Mamm. 2003;14(IV ATIt Congress Supplement)
ABSTRACT
In un?area di studio ampia ca. 250 km², situata tra il Parco Nazionale d?Abruzzo e
quello della Majella, è stata studiata la densità del cervo in 84 unità di campionamento
(ampiezza = 1 km²) selezionate in maniera sistematica partendo dal reticolato
geografico UTM. In ogni unità di campionamento sono stati individuati tre transetti
paralleli orientati da Est a Ovest (lunghezza= 1 km/transetto) e 33 plot circolari,
ogni 100 m lungo i transetti. La presenza del cervo è stata rilevata tramite segni
di presenza e avvistamenti. Sono stati effettuati tre campionamenti: giugno ? agosto
1999, settembre-ottobre 1999 e maggio - luglio 2000. Il cervo è risultato essere
presente in 39 unità di campionamento e assente in 35. Sono state calcolate dalla
cartografia numerica tramite GIS 69 variabili ambientali. La relazione tra variabili
ambientali e presenza/assenza del cervo è stata analizzata con l?analisi della varianza
univariata (anova) e con l?analisi di regressione logistica dicotomica (rld). Sono
state riscontrate differenze significative (anova) tra le aree in cui è stata riscontrata
la presenza del cervo ed aree in cui il cervo è risultato assente per le variabili relative
alle attività antropiche, superficie delle radure, quota, esposizione, estensione
delle colture, estensione e struttura del bosco e presenza di pecore al pascolo. Il
modello di regressione logistica ha selezionato solo 3 variabili: superficie del bosco
di latifoglie, indice medio della forma dei poligoni di bosco, superficie delle aree
esposte a sud-ovest. Il modello spiega il 76% della varianza della variabile indipendente,
e tutti i coefficienti di regressione sono correlati significativemente e
positivamente alla probabilità di presenza del cervo. Il modello ha classificato correttamente
il 91% dei casi in cui il cervo è risultato assente e il 92% dei casi in cui
è risultato presente (percentuale media di classificazione= 91,9%). L?importanza del
bosco nel condizionare l?idoneità ambientale potrebbe essere correlata non solo alle
maggiori possibilità di rifugio ma anche ad una maggiore protezione dalle condizioni
climatiche estreme. La complessità del perimetro delle aree boscate corrisponderebbe
ad un maggiore sviluppo ecotonale, che influirebbe positivamente
sulle opportunità trofiche. In aree a forte innevamente invernale, infine, le aree con
esposizione tendente a sud potrebbero costituire importanti aree di svernamento ed
alimentazione dal tardo autunno all?inizio della primavera.