Osservazioni in cattività sul ciclo stagionale del peso corporeo e sull'efficienza digestiva di Pipistrellus kuhlii e Hypsugo savii (Chiroptera: Vespertilionidae)
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Gruppo Naturalistico Appennino Pistoiese; Coll. est. Museo di Storia Naturale, Sezione di Zoologia "La Specola", Università di Firenze
Publication date: 2003-10-31
Hystrix It. J. Mamm. 2003;14(IV ATIt Congress Supplement)
ABSTRACT
Molte specie di pipistrelli delle fasce climatiche temperato-fredde sono soggette a
marcate variazioni stagionali di temperatura e disponibilità di cibo. L'accumulo di
grasso in autunno è quindi un adattamento per trascorrere, in uno stato di profondo
torpore definibile ibernazione, i mesi invernali, aumentando così la probabilità di
sopravvivenza durante tale periodo. Nell?ambito di una attività pluriennale relativa
alla raccolta, studio e, quando possibile, riabilitazione di pipistrelli in ambienti
urbani, due esemplari di Pipistrellus kuhlii (2 femmine) e due di Hypsugo savii (1 maschio e
1 femmina), in entrambi casi giovani che ancora non avevano acquisito una sufficiente
capacità nel volo e quindi non liberabili, sono stati raccolti nella pianura di Firenze
durante l?estate del 1998 e mantenuti in condizioni di temperatura ambientale oscillante
tra i 17 e i 22°C, in un contenitore di 150x40x30 cm. Ogni sera sono stati pesati,
prima della somministrazione di cibo e acqua, con una bilancia elettronica con
precisione di 0.1 g (modello Tanita 1479). L'alimentazione è stata a base di vermi
della farina (Tenebrio molitor).
L?efficienza digestiva è calcolata nel seguente modo, su materiale disidratato:
(quantità ingerita ? quantità escrementi/quantità ingerita)*100. Per il calcolo di tale
indice gli esemplari delle due specie sono stati separati e mantenuti per 24 ore a partire
dalla successiva sera dell?ultima somministrazione, favorendo così lo svuotamento
dell?intestino. Successivamente, per due giorni è stato fornito del cibo ad
libitum, pesando i singoli esemplari una volta terminata la fase di alimentazione, per
determinare la quantità ingerita. Al termine abbiamo mantenuto gli esemplari a
digiuno per 24 ore successive all?ultima somministrazione per permettere lo svuotamento
dell?intestino. Gli escrementi raccolti sono stati posti in forno elettrico a 90
°C per 24 ore e successivamente pesati. Un campione di 10 vermi della farina è
stato soppresso e successivamente disidratato per 36 ore a 90 C° in forno determinandone
così il contenuto in acqua.
La comparazione dei dati relativi alla variazione del peso, benché il numero di campioni sia limitato, offre la possibilità di evidenziare alcune differenze tra le due specie:
1) l'andamento del peso nel periodo compreso tra lo svezzamento e l'incremento
autunnale: in P. kuhlii, dopo un massimo nel peso raggiunto allo svezzamento, tende
evidentemente a calare. In H. savii invece si è osservato un leggero incremento nel
peso.
2) È evidente che l'inizio del processo di accumulo di grasso è molto più rapido in
P. kuhlii che in H. savii. In quest'ultima specie il processo appare più graduale nel
tempo.
3) In ambedue le specie osserviamo un leggero decremento del peso nel periodo
successivo al momento in cui raggiungono il massimo peso per poi aumentare la
velocità di decremento nel periodo terdo-invernale.
4) Il peso medio alla raccolta in P. kuhlii è di 2.6 g (1.9 - 3.3) il peso massimo medio
di 11.7 g (11.5 - 12); il peso medio alla raccolta in H. savii è di 3.7 g (3.2 ? 4.2) il
peso massimo medio di 10.3 g (11.4 ? 9.3).
5) Si evidenzia un ciclo circannuale.
L?efficienza digestiva, valutata a 90.5% per H. savii e 89.7% per P. kuhlii, non evidenzia
una differenza significativa tra le due specie e neppure durante le varie stagioni.