Selezione dell'habitat e caratterizzazione di alcuni sistemi di tana di Marmotta alpina (Marmota marmota marmota, L. 1758) in Valsassina orientale
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Centro Studi Faunistica dei Vertebrati - Museo Civico di Storia Naturale di Milano
Publication date: 2003-10-31
Hystrix It. J. Mamm. 2003;14(IV ATIt Congress Supplement)
ABSTRACT
Dal 1999 è in corso una ricerca sulla Marmotta in Valsassina orientale. La specie si
è estinta in zona a metà dell'800 ed è stata reintrodotta negli anni '70; da allora sono
state poco indagate sia la distribuzione sia l'ecologia.
Nell'area di studio, che occupa 1265 ha e che si sviluppa attorno al massiccio
Campelli, tra i 1500 e i 2159 m, è stato effettuato il censimento/mappaggio delle
tane; l'esame dei principali parametri ecologici che le caratterizzano; l'analisi della
selezione dell'habitat in relazione alla disponibilità ambientale e l'analisi della
struttura di 4 tane.
Le tane censite sono state mappate sulla C.T.R. 1:10000 riportando il confine di
ognuna. Sono stati rilevati i tre parametri ritenuti prioritari, in letteratura, per la distribuzione
della specie: quota della tana; esposizione del versante; inclinazione del
pendio.
È stata calcolata la disponibilità ambientale per tali parametri suddivisi in classi.
L'effettivo utilizzo del territorio è stato confrontato con la disponibilità ambientale
mediante Test del c2. Il livello di utilizzo delle classi è stato valutato mediante il Test
di Bonferroni.
Sono state censite 61 tane, la cui estensione media è di 0,71 ha (0,05-4,97 ha;
D.S.=0,82) con densità di 0,05 tane/ha.
L'area rientra in 7 fasce altimetriche. La distribuzione delle tane in funzione della
quota non è risultata associata con la disponibilità (Χ²=23,81; g.l.=6; p<0,001).
Sono sottoutilizzate le quote inferiori ai 1700 m e quelle superiori ai 2000 m. Ciò
potrebbe dipendere dalla morfologia del territorio e, per le quote inferiori, dalle
scarse capacità di eliminare l'eccesso di calore.
La distribuzione dell'esposizione delle tane rispetto agli ottanti non risulta significativa
(Χ²=13,85; g.l.=7; n.s.) in contrasto con l'andamento ritenuto usuale per la
specie, ovvero prevalenza degli ottanti meridionali.
La pendenza è stata suddivisa in classi di 10°. La distribuzione delle tane risulta non casuale (Χ²=67,33; g.l.=5; p<0,001). Il Test di Bonferroni evidenzia il sovrautilizzo
della classe 30°-40° ed il sottoutilizzo di quelle inferiori ai 10° e superiori ai 50°.
Le pendenze basse riducono la velocità di fuga, espongono le tane al rischio di allagamento
e determinano uno scioglimento tardivo della neve; le pendenze elevate
richiedono maggiore dispendio energetico durante gli spostamenti e creano instabilità
del terreno.
La copertura vegetale dei sistemi di tana è risultata: prateria mista a pietraia 43%;
prateria 21%; pietraia 18%; arbusteto-pietraia 8%; prateria-pietraia-arbusteto 8%;
prateria-arbusteto 2%; arbusteto 0%. La scelta di terreni aperti è probabilmente
legata ad una maggiore visibilità e alla garanzia di una fonte di cibo; i massi e le
pietre inoltre forniscono punti di avvistamento e riparo.
Per 57 tane è stato rilevato il numero di ingressi. La categoria maggiormente rappresentata
ha un numero di ingressi compreso tra 6 e 10.
Per 4 tane è stata effettuata una analisi della struttura. L'orientamento del maggior
numero di ingressi rispecchia l'orientamento del versante. L'altezza media varia,
per i 4 insediamenti, da 17,0 a 20,8 cm, la larghezza da 20,9 a 24,7 cm.
L'inclinazione del primo tratto del cunicolo varia tra i 18,0° e i 26,7°, la sua lunghezza
è, in genere, compresa tra 50 e 100 cm. La protezione degli ingressi, la
dimensione e struttura del terrazzino presentano variabilità.