Sopravvivenza e dispersione della lepre comune (Lepus europaeus Pallas, 1778) in relazione alla densità di popolazione e alle caratteristiche ambientali
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Dipartimento Biologia Animale, Università degli Studi di Pavia
Publication date: 2003-10-31
Hystrix It. J. Mamm. 2003;14(IV ATIt Congress Supplement)
ABSTRACT
La presente ricerca è stata effettuata con lo scopo di valutare la sopravvivenza di
lepri autoctone non traslocate in relazione alle caratteristiche ambientali e alla densità
di popolazione. Inoltre è stata analizzata la capacità delle lepri di colonizzare
territori a bassa densità, al di fuori delle aree protette, al fine di ricavare indicazioni
utili per una gestione della lepre basata sulla corretta pianificazione delle aree
protette. Lo studio è stato effettuato dal gennaio del 1999 al luglio del 2001 in due
Zone di Ripopolamento e Cattura della Pianura Padana, caratterizzate da colture a
seminativi irrigui una (Vistarino) e colture a seminativi asciutti l?altra (Portalbera).
Per determinare la densità di popolazione sono stati effettuati, in primavera ed
autunno, censimenti notturni da autovettura, con proiettore alogeno orientabile
manualmente. Per analizzare la sopravvivenza, l?uso dello spazio e la dispersione
sono state catturate, con reti a tramaglio, valutate (peso, sesso, classe d?età e condizioni
sanitarie) e radiomarcate 16 lepri a Vistarino e 20 a Portalbera. I censimenti
hanno evidenziato una differenza tra le due aree nelle densità che sono risultate
comprese tra gli 11 ed i 20 individui per km² a Vistarino e tra i 29 e gli 83 a
Portalbera. La sopravvivenza media delle lepri radiomarcate è stata di 295,5 giorni
(ES=43,2), considerando le aree cumulate, e la probabilità di sopravvivenza nel
periodo di studio è risultata pari a 0,36 (ES=0,094). Nell?area di studio di Vistarino
la sopravvivenza media è stata di 426,4 giorni (ES=61,6) e la probabilità di sopravvivenza
di 0,67 (ES=0,12) mentre a Portalbera la sopravvivenza media era di 142,2
giorni (ES=13,9) con una probabilità di sopravvivenza di 0,00 (ES=0,00). La
dimensione media dell?area vitale per tutte le lepri catturate in entrambe le aree è
stata pari a 47,9 ha (ES=6,08; minimo=0,01; massimo=171,1) se calcolata con il
metodo del Minimo Poligono Convesso, mentre era di 63,7 ha (ES=8,09; minimo=
0,00; massimo=248,6) utilizzando la ?Kernel analysis? al 95%. La sopravvivenza
delle lepri è risultata positivamente associata alla dimensione dell?area vitale
e alla distanza tra il punto di cattura/rilascio e l?ultima localizzazione (rispettivamente:
r di Pearson= 0.44 P=0.007; r di Pearson=0.34 P=0.046), mentre negativamente
alla distanza media tra localizzazioni successive (r di Pearson=-0.39 P=0.02).
Mentre i Modelli Lineari Generalizzati individuano anche un ruolo svolto dal sesso,
dall?età degli animali e dall?area di studio, che in misura minore condizionano
anche la dispersione.