Struttura di popolazione del Capriolo (Capreolus capreolus) in relazione a habitat, densità e rischio predatorio
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Dipartimento di Biologia Animale, Università degli Studi di Pavia
Publication date: 2003-10-31
Hystrix It. J. Mamm. 2003;14(1-2)
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ABSTRACT
Abstract
Roe deer (Capreolus capreolus) population structure in relation to habitat, density and predation risk We compared sex and age structure of three roe deer Capreolus capreolus populations living under different condition of habitat, population density and risk of predation. A first population inhabited a 230 km² mountainous area from 800 and 2.000 m a.s.l. in the northern Apennines ("Parco del Gigante", population A). This area is covered by oak and beech woods, shrubs, grasslands and prairies and hosts two wolf packs. The second population was living in a hilly rural area ("Parco regionale dei Boschi di Carrega", population B) of about 1600 hectares, characterised by oak and chestnut woods broken by meadows and winter wheat crops; no large carnivores were present. The third population occurred in an enclosure of about 68 hectares ("Oasi WWF Bosco di Vanzago", population C), in the Po Plain; this area is covered by deciduous mixed woods broken by crops and meadows without large carnivores. We monitored the first population since 1996 to 1998, while 2nd and 3rd was studied from 1993 to 1996. Densities were estimated by drive censuses; sex and age classes (young: <1 year old; subadult: 1-2 years; adult: >2 years) were assessed by vantage-point counts, from November to February. Population density was 10 ind/km² in A study area, 40-50 ind/km² in B and 38-45 ind/km² in C. Population structure varied among the three study areas: young class was more represented in B, in spite of high population density, sub-adult class in C. Adults were prevailing in all three populations (more than 60%) with the higher percentage in the C study area (70.6%). Sex ratio was equal only in B study area, while was in behalf of female in A and C populations. It seems that population structure depended on by all considered factors, even if in different way; it is problematic to individuate the prevailing factor.
Riassunto
La struttura, per classi di età e sesso, di tre popolazioni di Capriolo (Capreolus capreolus) è stata confrontata per individuare eventuali differenze dovute alle caratteristiche ambientali delle aree di studio, alla densità delle specie e alla presenza di grandi predatori. La prima popolazione è localizzata in un'area appenninica di 230 Km² compresa tra 800 e 2000 m s.l.m. (Parco del Gigante, RE), dove sono presenti due branchi di lupi. La seconda ricade in un'area rurale, pedecollinare, di 1650 ha (Parco Regionale Boschi di Carrega, PR) dove i grandi predatori sono assenti. La terza è una popolazione racchiusa in un'area cintata di limitata estensione (68 ha), situata nell'alta pianura lombarda (Oasi WWF Bosco di Vanzago, MI). Il periodo di studio è compreso tra il 1993 e il 1998: la prima area di studio è stata monitorata dal '96 al '98 mentre le altre due dal '93 al '96. Le densità di popolazione sono state stimate con censimenti in battuta e le proporzioni dei sessi e delle classi di età (giovani, subadulti e adulti) sono state determinate mediante osservazioni dirette, condotte da novembre a febbraio, quando i giovani e i subadulti sono facilmente riconoscibili. La densità della prima popolazione è risultata inferiore a 10 caprioli/km², di 40-50 caprioli/km² nella seconda area e di 38-45 caprioli/km² nella terza. Nella prima popolazione il rapporto sessi è risultato paritario e a favore delle femmine nei subadulti; lo stesso si è verificato nella seconda popolazione, mentre nella terza è stato registrato un rapporto sessi favorevole alle femmine negli adulti. Il più alto numero di giovani è stato registrato nell'area collinare, nonostante l'elevata densità. I subadulti sono risultati più rappresentati nella terza popolazione così come gli adulti che, comunque, costituivano oltre il 60% delle osservazioni in tutte le aree. Apparentemente la struttura di popolazione sembra essere influenzata, con differenti modalità, da tutti i fattori presi in esame, tra i quali è difficile individuare quello predominante.