Studio e conservazione di una colonia riproduttiva di Myotis emarginatus in Toscana
More details
Hide details
1
Museo Zoologico "La Specola", Sezione del Museo di Storia Naturale dell'Università di Firenze
Publication date: 2003-10-31
Hystrix It. J. Mamm. 2003;14(IV ATIt Congress Supplement)
ABSTRACT
Myotis emarginatus (Chiroptera, Vespertilionidae) utilizza frequentemente gli edifici
come rifugio estivo, sia per il riposo diurno che per la riproduzione. Negli anni
1996-2003, nel corso di indagini faunistiche sul territorio toscano, questa specie è
stata rilevata nel 26% dei casi su 76 edifici rurali risultati occupati da pipistrelli e
rappresenta ben il 50% degli esemplari rilevati. Il numero di esemplari di M. emarginatus
in tali rifugi varia da 1 a 150 animali. Un edificio però può rendersi facilmente
indisponibile per modificazioni nell?utilizzo da parte dell?uomo: ma cosa
succede agli animali che si trovano improvvisamente senza casa? E quanto si può
accrescere annualmente una colonia quando non viene disturbata?
Nel 1997 nella Riserva Naturale Provinciale di Ponte a Buriano e Penna (AR), rilevammo
una colonia riproduttiva di Myotis emarginatus stimata in circa 60 esemplari.
Il rifugio estivo utilizzato fino al 2002 è costituito da una casa disabitata.
Confrontando le stime effettuate dal 1997 al 2001 possiamo valutare l?accrescimento
numerico della colonia: a partire dai circa 60 animali si è raggiunta la consistenza
di 75 esemplari nel 2001, ossia circa il 25% in 5 anni (5% annuo di media).
I conteggi sono stati effettuati a vista da almeno 3 persone, da breve distanza e in
buona luce, ma poiché in questa specie gli esemplari si appendono alle travi addossandosi
uno sopra l?altro, è impossibile effettuare un vero conteggio.
Nell?estate 2001 abbiamo condotto una ricerca più accurata sull?utilizzo del rifugio:
dai rilievi di un rilevatore di passaggio all?infrarosso e soprattutto dalle riprese di
una videocamera, risulta che il numero degli esemplari era stato fortemente sottostimato:
gli esemplari erano, infatti, ben 150 (femmine), ossia il doppio di quanto
stimato sia pure in condizioni favorevoli. A Giugno (2001) abbiamo registrato la
nascita di 101 piccoli, il cui tasso di mortalità prima dell?involo è stato del 12,1%
(12 es.). In questo caso l?incremento di esemplari della colonia, calcolato fino al
momento dell?involo, è stato del 60% annuo. È poi prevedibile che i giovani, i
maschi in particolare, non si aggreghino stabilmente alla nursery e che anche altri
fattori riducano di fatto l?incremento della colonia riproduttiva (mortalità nei giovani
post-involo, mortalità negli esemplari vecchi, fenomeni di dispersione).
Abbiamo visto come, di fatto, nei 5 anni precedenti (1997-2001) il reale incremento
sia stimabile intorno al 5% annuo. Nella primavera del 2002 sono iniziati dei
lavori di ristrutturazione del fabbricato. La primavera successiva (2003) i lavori erano ancora in corso, ma erano ancora presenti 2 giovani maschi e 2 femmine.
Abbiamo quindi effettuato un controllo negli edifici vicini, già conosciuti e controllati
dal 1997 al 2002, allo scopo di localizzare eventuali superstiti. Sono state
scoperte tre ?sottocolonie? di circa 75, 10 e 9 esemplari ciascuna. I nuovi rifugi si
trovano, rispettivamente, ad una distanza di 1750, 300 e 850 metri dal vecchio rifugio.
La prima abitazione è totalmente abbandonata e sembra quindi esserci un?evidente
relazione tra disturbo al rifugio e dimensioni della colonia. Si sottolinea l?importanza
del censimento dei rifugi (Progetto Roost del GIRC) per l?individuazione
e la protezione dei siti più importanti.