Un progetto per l'attivazione di Agenda 21 Locale: monitoraggio della mammalofauna nell'area del Parco Regionale del Monte Cucco (Perugia)
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Publication date: 2003-10-31
Hystrix It. J. Mamm. 2003;14(IV ATIt Congress Supplement)
ABSTRACT
Nell?ambito del progetto ?Attivazione Agenda 21 Locale? finalizzato alla realizzazione
di studi per la certificazione e contabilizzazione ambientale, nel Parco
Regionale del Monte Cucco, si è dato il via, a partire dal novembre del 2001, ad
un?indagine di tipo qualitativo, mirata alla caratterizzazione dell?area Parco per quel
che riguarda la presenza di specie di Mammiferi appenninici di interesse conservazionistico
e naturalistico. Nel periodo che va dall?8 febbraio 2002 al 5 ottobre dello
stesso anno, sono stati effettuati 16 transetti faunistici, distribuiti nell?arco delle
quattro stagioni. Sono stati raccolti indici di presenza di 11 specie di Mammiferi
appartenenti agli ordini degli Artiodattili, Carnivori, Lagomorfi, Insettivori e
Roditori e i relativi IKA (indici chilometrici di abbondanza). I dati raccolti unitamente
ad una ricognizione bibliografica, mirata a reperire informazioni pregresse e
aggiornate sulla teriofauna locale, attraverso inoltre, l?effettuazione di interviste e il
coinvolgimento della popolazione locale, hanno portato alla definizione di una
Check-list della Mammalofauna del Parco, rappresentativa per il 56% di quella
della Regione. La ricerca ha permesso di confermare per l?area la presenza del Lupo
(Canis lupus) e di evidenziare l?espansione a Sud del Capriolo (Capreolus capreolus).
Parte integrante del progetto ?Cucco 21? era la definizione di proposte gestionali
volte a migliorare il rapporto uomo-ambiente, laddove fossero state individuate
situazioni di criticità oggettive o potenziali, in un?ottica di conservazione della
risorsa naturale e di sviluppo delle attività antropiche. Significativi a tale proposito
sono stati il caso del Cinghiale (Sus scrofa) con l?osservazione del danno alle fitocenosi,
soprattutto ai prati e pascoli cacuminali e del Capriolo. Per quest?ultima specie
in funzione della sua espansione verso la parte meridionale del Parco, sono state
avanzate delle proposte per l?utilizzo di catarifrangenti, che posti al bordo delle strade
potenzialmente critiche per l?attraversamento dell?ungulato, creano un cono di
luce che infastidisce e allontana gli animali. Si è inoltre avanzata la proposta di utilizzare
l?ammontare dei risarcimenti per i danni da ungulati selvatici come indicatore
di sviluppo sostenibile, per osservare l?evoluzione dello stato dell?ambiente
nella realtà locale.