Uso dello habitat nell'Istrice in due aree della Toscana meridionale
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Sezione di Ecologia Comportamentale, Etologia e Gestione della Fauna, Dipartimento di Scienze Ambientali, Università di Siena
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Sezione di Ecologia Comportamentale, Etologia e Gestione della Fauna, Dipartimento di Scienze Ambientali, Università di Siena; Large Animal Research
Publication date: 2003-10-31
Hystrix It. J. Mamm. 2003;14(IV ATIt Congress Supplement)
ABSTRACT
L'istrice, il più grande roditore della fauna italiana, ha colonizzato negli ultimi 30
anni gran parte del territorio italiano, ma ancora scarse sono le conoscenze scientifiche
su questa specie. L'istrice, un erbivoro generalista capace di colonizzare habitat
molto diversi, mostra una marcata flessibilità nell´uso dello spazio: lo home
range può variare da poco più di 10 ha a oltre 700 ha e i siti di alimentazione visitati
possono essere localizzati a oltre 4 km dalla tana. Lo studio dell'uso dello habitat
di questa specie in ambienti diversi è pertanto un problema scientifico particolarmente
interessante. Tra gennaio 1994 e giugno 1995 sono stati monitorati tramite
telemetria 6 individui adulti in un'area prevalentemente rurale alla periferia di
Siena, mentre tra agosto 1998 e settembre 2001 sono stati monitorati 10 individui
adulti nel Parco Regionale della Maremma, un'area costiera mediterranea. L'uso
dello habitat è stato studiato al secondo e al terzo livello di selezione, cioè composizione
in habitat degli home range e selezione dello habitat all'interno degli home
range. Bosco, macchia, prati e pascoli predominavano negli home range individuali,
al contrario di coltivi, zone edificate, zone umide e zone dunali. All'interno degli
home range in entrambe le aree di studio, nonostante marcate variazioni individuali
nell'uso e selezione dello habitat, i coltivi sono stati sotto-utilizzati, mentre
boschi, macchia, prati e pascoli sono stati selezionati positivamente o usati secondo
la loro disponibilità. Inoltre, la pineta e la zona di spiaggia e duna, presenti solo
nel Parco della Maremma, sono stati selezionati negativamente mentre siepi e fossi,
presenti solo a Siena, sono stati selezionati positivamente. Questi risultati costituiscono
una base di partenza per la gestione di questa specie.