Valutazione della visibilità radiotelemetrica in studi di ecologia animale
More details
Hide details
1
Sezione di Ecologia Comportamentale, Etologia e Gestione della Fauna, Dipartimento di Scienze Ambientali
2
Dipartimento di Matematica e Informatica, Università di Catania
Publication date: 2003-10-31
Hystrix It. J. Mamm. 2003;14(IV ATIt Congress Supplement)
ABSTRACT
Ormai in auge dagli anni ?70, la tecnica di indagine maggiormente utilizzata in studi
di ecologia animale è la radio-localizzazione a distanza. Tale tecnica di rilevamento
prevede l?applicazione di radio-trasmittenti che emettono onde elettromagnetiche
e la loro successiva localizzazione per mezzo di un sistema direzionale di ricezione
del segnale. Molto si è scritto sui problemi associati agli errori di localizzazione e
alle tecniche per ridurne o almeno determinarne l?entità. L?esigenza principale in
questo tipo di studio è infatti l?ottenimento di dati contenenti il minimo errore possibile.
L?orografia, le tipologie vegetazionali, ecc. rivestono una certa importanza
nella determinazione dell?errore in quanto possono produrre assorbimento e riflessione
delle onde elettromagnetiche e quindi influire sulla ?visibilità? di una sorgente
di onde radio rispetto ad un sistema di rilevamento. La determinazione del bacino
visuale di una porzione di territorio rispetto a uno o più punti di osservazione
deve tener conto inoltre di aspetti stocastici come la presenza di costruzioni umane
non mappate e di vegetazione, l'altezza dell?osservatore e di tutte le entità casuali
che si originano da un?imperfetta conoscenza di qualsiasi ambiente naturale. Tale
aspetto viene contemplato dalla logica FUZZY che sta alla base del software FVA
(Fuzzy Visibility Analyser) da noi sviluppato, che prende in considerazione il problema
della modellazione della variabilità del territorio e dell?incertezza dei dati,
producendo una mappa graduata per cui un punto è visibile (oppure no) con un certo
grado di certezza, da almeno due stazioni di rilevamento. La scala adottata va da 0
ad 1: 0 indica massima incertezza, o minima certezza; 1 minima incertezza, o massima
certezza; con una scala di valori intermedi che la logica fuzzy è in grado di
contemplare e gestire. Affrontando in questo modo il problema della visibilità, è
possibile individuare, con un certo grado di incertezza, aree per le quali il segnale
radio rischia di essere deviato da elementi orografici o di altra natura. Tale tecnica
è stata applicata in due casi di studio: uno studio di ecologia comportamentale sull?istrice
nel Parco Naturale della Maremma e il progetto di reintroduzione del cervo
nel Parco Nazionale del Pollino. Tramite questo applicativo, è stato possibile generare
mappe fuzzy di visibilità per entrambe le aree di studio e determinare eventuali aree non triangolabili da almeno due stazioni definite sul campo secondo criteri
di accettabilità del rilevamento (angolo di intersezione, distanza massima, etc.). Le
mappe fuzzy sono state ottenute da un insieme di punti quotati e di stazioni di rilevamento,
e da una PAM (Pseudo Altitude Map) e una UM (Uncertainty Map) generate
da FVA. Una volta settati i parametri che incidono sul rilevamento e quindi
sulla visibilità, è stata ottenuta una mappa di visibilità per le migliori coppie di punti
d?osservazione per ogni porzione in cui l?area di studio è stata suddivisa.
L?applicativo FVA ha permesso di ottenere mappe informative e realistiche con il
valore di visibilità dalla migliore coppia di punti di osservazione, rivelandosi un
pratico strumento integrativo per la predisposizione e la validazione di una campagna
di rilevamento telemetrico sul territorio.